Comelico Cultura    

Romana D'Ambros aveva ricevuto fin dal 1984 l'incarico di illustrare alcune attività peculiari un tempo in Comelico. La Comunità Montana intendeva con questa opera adornare la grande sala del Consiglio, abbinandola ad altra richiesta ad una pittrice di Sappada.

La prima idea era di tratteggiare il mondo gravitante attorno alle famose acque minerali di Valgrande a Comelico Superiore. Quel primo modesto soggetto lascia presto il tempo ad altre più variegate attività della gente comune, prendendo via via la strada del polittico. Partì subito il lavoro di ricerca, durato quasi tre anni, con abbozzi, disegni e cartoni.

Alla fine del 1987 la pittrice inizia finalmente la composizione avendo chiaro il concetto delle montagne stese come una scogliera al cui riparo sviluppare le valli del Padola e del Piave; e, dentro queste, far ruotare il tempo del lavoro, delle privazioni femminili, del gioco dei fanciulli, dell'amore dei giovani e della nostalgia degli anziani.

Come contrapposizione dialettica le due cime più importanti: il Peralba solare ed il Crissin in abbigliamento invernale.
L'opera, un olio su tela, misura cm. 70 x 330.

Come leggere l'opera "Ritorno al passato"
La tela è divisa in cinque scene, unite fra loro dal fondale costituito dai monti del Comelico; ogni giogaia, ciascuna vetta é riconoscibile; ma, naturalmente, si tratta di una rivisitazione artistica il cui scopo è fornire il collante fra i vari soggetti, al di là della reale collocazione delle montagne.
Altrettanto va detto per la descrizione delle vallate e dei torrenti, dove si svolge la vita della gente di Comelico, anche se la identificazione appare tutt'altro che difficile.