Comelico Cultura    

 
Notizie varie sulla Mascherata

La Mascherata si svolge ogni anno la domenica più vicina al 9 febbraio, giorno di Santa Apollonia. L’origine di questa tradizione è sconosciuta, già i nostri bisnonni la celebravano; sino ad una trentina di anni fa i bambini e le donne non potevano parteciparvi direttamente.

Le figure principali sono le seguenti :

Il LACHÉ :  è la Maschera che “annuncia” il corteo ; il percorso lo deve compiere a piccola corsa con dei rientri fino ad incontrare il Matazìn compiendo dei grandi 

salti; il suo comportamento deve essere il più possibile maestoso ed elegante insieme.

Il  MATAZÍN  : la sua posizione nel corteo è di essere dietro al Laché e subito davanti ai Musicanti ; procede ballando a tempo di polca descrivendo dei cerchi davanti  alla  “musica”.

Facciamo una breve descrizione di queste due figure:

Il Laché e il Matazìn sono vestiti in modo simile: colori più chiari per il primo e più scuri per l’altro. Sono avvolti da più strati di fazzoletti di seta frangiati multicolori (quelli che una volta usavano le ragazze nei giorni di festa), i pantaloni sono di seta “alla zuava”, sul capo portano un cilindro (baretón) rivestito di velluto alto circa 40 cm., arricchito da collane, spille ed altri oggetti preziosi disposti in modo da formare un armonioso disegno. Sul retro sono appuntati un centinaio di nastri multicolori. In una mano hanno uno scettro e nell’altra una bomboniera contenente confetti da offrire al pubblico ed un fazzoletto ricamato che viene fatto volteggiare a tempo di musica. 

I MUSICANTI : una mascherata senza la nostra Musica tradizionale qui è inconcepibile: musica e ballo ne sono i pilastri. I ritmi suonati sono: la polca , la mazurca , il valzer ed il paris. La polca che qui viene chiamata la vécia viene suonata in modo un pò particolare come particolare è il modo di ballarla: è difficile spiegare a parole l’emozione che si prova  nel fare questo ballo se veramente si “sente” questa musica. Il Pàris è un ballo molto figurato che viene ballato dalle coppie.

Dietro l’orchestra ci sono le maschere DA BÉL, vestite con i costumi più strani , di tutte le parti della terra , oppure anche con vesti di pura fantasia .Talvolta formano dei gruppi numerosi che riescono a dare un'impronta di "luce e colore" specialissima alla mascherata.

Di seguito vengono le maschere “DA VECIU” col voltu ligneo : prima le coppie giovani con belle fattezze e comportamento composto ed elegante con costumi fine ottocento dei giorni di festa : rappresentano gli aspetti positivi della vita . Poi vengono quelle che rappresentano gli aspetti negativi e decadenti : i volti hanno espressioni goffe, sgraziate, comiche, orribili, ecc.  Qualche volta sono imitazioni dei visi di persone veramente esistite o addirittura viventi ;  procedono a coppie come le altre , ma in modo  disordinato e trascinandosi a fatica . In testa a questo gruppo “ da Véciu “ si è imposta come loro regina , e questo da qualche decennio, la Matazera !

La MATAZÈRA: questa figura era nata inizialmente per essere una copia rozza e comica del Matazìn , le sue vesti erano praticamente degli stracci e ballava in modo sgraziato . Con l’arrivo alle mascherate del “gentil sesso” si è un po' trasformata: i fazzoletti sono certamente meno colorati e graziosi di quelli del Matazìn: tendono al nero e, sul copricapo, non porta collane e spille preziose ma bensì collane di maccheroni ed arachidi; comunque è vestita in modo accurato e balla alla perfezione. Di solito esce in coppia . Quando possibile viene seguita da una piccola orchestrina e procede ballando alla vécia  come il Matazìn .

Seguono i CIÀRAS (carri) : gruppetti di maschere sui “mezzi” più disparati , che ogni anno ne inventano una ; normalmente portano volti “da Brutti”, fanno delle brevi “Commedie”, satire sulla vita locale .

Le maschere in legno sono tutte create da artigiani  - artisti  di Comelico Superiore .

Il PAJÀZU :questa maschera ha il compito principale di mantenere l’ordine nella mascherata, scortare sempre il Laché ed il Matazìn nei loro spostamenti, mantenere libero dalla gente uno spazio circolare nella piazza dove si svolgono i balli (per questo scopo è armato di bastone) e  creare allegria con degli scherzi e battute ironiche. È vestito grosso modo come il pagliaccio del Circo, qualche volta porta il volto di legno di belle fattezze.

 

SVOLGIMENTO DELLA MASCHERATA

Al mattino, come è consuetudine , si vuole dare alla gente locale un anticipo di quello che sarà la mascherata del pomeriggio.

Già al suono della  1° campana (ore 9) il Laché si fa vedere in giro, attorniato da qualche pagliaccio . Al suono della 2° campana (ore 9,20) , la gente può ammirare, oltre al Laché, anche il Matazìn .

Alle 10,15 inizia la sfilata partendo dalla borgata Sacco. Il corteo percorre la via principale del paese e si ferma in piazza Tiziano; qui ci sono balli per maschere e ”borghesi”, compreso il ballo del Laché e Matazìn .

Verso mezzogiorno la mascherata si scioglie per poi ricomporsi alle ore 14, sempre con partenza da Sacco e fermata in piazza Tiziano. Qui si svolge l’intero programma della mascherata , consistente in balli per le maschere e per tutti , brevi “ commedie” e altre piacevoli sorprese. Tutto questo sino alle ore 17 circa.

Alla sera le maschere si ritrovano, di norma, presso un Dancing della zona, dove si svolge la festa da ballo.