Grandelis Geremia,
nato a Campolongo il 10
luglio 1869, morto a Perth Amboj nel Nord America.
A nove anni scolpì col temperino due statue in legno: S. Giacomo Minore e
S. Giacomo Maggiore alte più di un metro che ancora oggi riscuotono
l’ammirazione di chi le vede. In occasione dell’erezione del monumento
a Tiziano a Pieve nel 1880, il Grandelis venne presentato allo scultore
Dal Zotto il quale, esaminati i lavori e i disegni del giovanetto,
convinse il padre e i dirigenti della Magnifica Comunità di Cadore a
farlo studiare. Nel 1881 Geremia scendeva a Venezia ed entrava nello
studio dello scultore Guglielmo Michieli. Geremia lavorava di notte per
vignette e caricature da pubblicare in giornali e riviste, di giorno
frequentava l’Accademia e lo studio del suo maestro. Nel 1886 esponeva
alla prima biennale di Venezia ottenendo il primo premio della sezione
umoristica; al suo maestro venne assegnato il secondo. |

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Al prof.
Michieli venne affidata l’esecuzione del monumento a Garibaldi a Udine:
il garibaldino dello zoccolo venne modellato dal Grandelis e la sua opera
giudicata la parte migliore del complesso.
Nel 1893 il Grandelis emigrò a New York, lavorando intensamente più per
la sua soddisfazione che per il guadagno. Per il teatro Metropolitan
modellò 500 teste grottesche di grandezza tre volte il naturale. Nella
cattedrale di Washington eseguì le decorazioni interne ed i portoni di
bronzo. Nel palazzo del Parlamento di Ottawa, creò decorazioni varie e
sulla facciata fiancheggiò l’orologio con le statue del Tempo e della
Gloria. Ancora per Ottawa eseguì in marmo e in bronzo un busto del
Principe di Galles, modellato in soli due giorni, ottenendogli le
felicitazioni del Principe.
Scolpì nell’anno 1900 per il palazzo di Giustizia di Washington
due grandi gruppi tre volte il naturale con la Giustizia che sostiene il
fascio littorio. Nella biblioteca di Filadelfia
eseguì decorazioni ed il portale di bronzo. Per la biblioteca di
New York fece dodici statue, due volte il naturale. Preparò con dolore il
monumento funebre nel cimitero di Porth Amboj
al figlio Bruno, prematuramente scomparso.
Decorò la villa del presidente Wilson ed eseguì la fontana e le
statue del parco. Lavorò per gli Astor, i Gould, i Wanderbilt, Roosevelt
ed altre personalità americane. E’ suo il monumento a Lincoln
a Washington ed i piloni monumentali
per la bandiera della città di New York.
Sempre fiero d’essere Italiano, lavorò con alacrità e consapevolezza
dei suoi mezzi. Morì nel 1929, esaurito dall’intenso lavoro,
trovò la sua pace accanto
alla tomba del figlio. |