Comelico Cultura    

I LAUDI
a cura di De Martin Mattiò Arrigo

Ogni Regola ,Favola o Vicinia raccoglieva nei Laudi antichissimi usi e costumi conservati nella forma primitiva, riferiti ad una società isolata nei primi nuclei di abitanti. Una gruppo di famiglie costrette ad usufruire di comune accordo  e nel modo più efficiente le scarse risorse offerte da un ambiente particolarmente impervio ed ostile come le alte vallate montane. Le risorse sfruttate quindi in maniera comunitaria secondo regolamenti di ordine rurale atti ad assicurare il retto godimento  del bosco, dei pascoli di piano e di monte e dei prati appartenenti alla comunità regoliera . Erano comprese norme di massimo rispetto  per le pratiche  di culto, la cura dei beni ecclesiastici, regole  di buona armonia tra i regolieri. Regole particolari riguardavano la pastorizia, la nomina dei pastori, casari, amministratori delle malghe, la manutenzione delle strade, prevenzione degli incendi.  Erano stabiliti inoltre i giorni di convocazione dell’assemblea (Università) dei regolieri formata dalla presenza obbligatoria dei capi famiglia che eleggeva il Marigo  (sindaco) e i Laudatori (assessori),  Massaro (cassiere),  Saltaro (guardia). Le autorità così elette formavano la Magnifica Banca abilitata a giudicare sulle violazioni  alle norme dei Laudi. Le cariche dovevano essere accettate,  pena la demolizione del tetto per i renittenti ed effettuate a Rodolo (a turno) con durata prefissa seguita da un periodo di ineleggibilità. Erano previste pene severe per gli eletti  non adempienti ed incapaci di fare rispettare gli obblighi prescritti.

I Laudi  erano soggetti all’approvazione  del Vicario della Magnifica Comunità del Cadore a sua volta rispettosa degli interessi dell’alto dominio del Principe.  Tale approvazione conferiva ai Laudi valore di legge.

Il Laudo più antico del Cadore è quello di Candide del 1235.

                                                                                                    

Bibliografia:   Breve storia del Cadore di Giovanni Fabbiani